
CALAFURIA (LIVORNO) – Il prefetto di Livorno Giancarlo Dionisi, con ordinanza urgente, ha ridotto la capienza massima della discoteca ‘precisamente a Calafuria’ da 600 a 196 persone. La decisione al termine del Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica di oggi, 28 aprile 2025, in cui si è affrontato il problema, spiegano dalla prefettura, dell’estrema pericolosità che si registra lungo la strada litoranea – è l’Aurelia – in corrispondenza della discoteca in occasione degli eventi nel locale.
Oltre alla riduzione della capienza, verrà imposto l’obbligo della prevendita dei titoli di accesso, anche online, e il sistema dovrà automaticamente chiudersi al raggiungimento della vendita del 196/o biglietto. “Non sarà ammesso che chi esce venga sostituito da chi entra – ha sottolineato il prefetto – 196 deve essere il numero massimo effettivo e stabile di persone presenti. Non tollererò tentativi di eludere questa disposizione, perché ogni ulteriore presenza non autorizzata su quella strada rappresenta un rischio gravissimo per l’incolumità pubblica”.
Questo intervento urgente è temporaneo, ma – è stato spiegato – assolutamente necessario in attesa che il Comune da una parte e la proprietà della discoteca dall’altra adottino misure strutturali, organizzative e definitive in grado di rendere sostenibile l’attività del locale senza mettere in pericolo la vita delle persone.
“Quanto sta accadendo a Calafuria – ha aggiunto Dionisi – è estremamente grave. La sicurezza viene prima di tutto, senza deroghe, senza scorciatoie, senza se e senza ma. La sicurezza si garantisce con interventi immediati, risolutivi e seri. La situazione su quella strada è di una pericolosità intollerabile: la carreggiata è stretta per sua conformazione naturale, ma il rischio esplode quando ai margini della carreggiata si parcheggiano veicoli in modo disordinato, riducendo ulteriormente lo spazio utile”.
“Se a questo – ha concluso – si aggiunge l’afflusso di centinaia di persone che gravitano attorno alla discoteca, il quadro diventa insostenibile. Non si tratta solo delle 600 persone autorizzate all’interno della struttura. Il problema si aggrava ulteriormente quando chi esce dal locale viene rimpiazzato da altri creando un flusso continuo sulla strada, senza un alleggerimento della pressione. E il pericolo cresce esponenzialmente”.